giovedì 31 dicembre 2020

Meditazione al termine dell'anno del Signore 2020

 Commento alle letture che mi hanno guidato in questa meditazione.

Nel brano del Siracide, libro che ha accompagnato la nostra comunità e diocesi nei mesi scorsi, abbiamo trovato la presentazione di un uomo ricco che accumula e pensa ai suoi beni, ma non al senso della sua vita.  Somiglia al personaggio di una famosa parabola di Gesù che, dopo aver riempito riempito i suoi granai, immagina di godersi la vita che invece gli sarà tolta in quella stessa notte. Notate che, secondo il Siracide egli non è stolto per aver lavorato e risparmiato, ma per la sua  smemoratezza: Nel tempo della prosperità si dimentica la sventura, e nel tempo della sventura si dimentica la prosperità. 

Al capitolo 18 Siracide riprenderà il tema nella forma di un memorandum che mi sembra attuale rileggere concludendo questo anno solare: “Ricòrdati della carestia nel tempo dell'abbondanza, della povertà e dell'indigenza nei giorni della ricchezza. Dal mattino alla sera il tempo cambia,tutto è effimero davanti al Signore”. Un’indicazione assai apprezzabile anche per noi oggi, utile per non abbatterci nella sventura. 

La daranno forma grandi maestri della vita spirituale, in particolare Sant’Ignazio di Loyola nelle sue “Regole per il discernimento degli spiriti”:

10. - Una persona che si trova nella consolazione dovrebbe pensare a come si condurrà nella desolazione che seguirà, e costruire così una forza nuova per quel periodo.

8. Chi si trova nella desolazione deve sforzarsi di perseverare nella pazienza, che è contraria alle vessazioni giunte su di lui. Dovrebbe anche considerare che presto la consolazione tornerà, e lottare con diligenza contro la desolazione.


Tutti noi ci siamo trovati ad affrontare la desolazione di un anno che, segnato dalla pandemia di Coronavirus, ha segnato le nostre vite in tantissimi aspetti. Purtroppo il Covid ha contagiato più di due milioni di connazionali. Già si calcola che il numero di italiani defunti nel 2020 aumenterà di almeno 85.000 unità rispetto agli ultimi anni, superando i 700.000, il dato più alto dalla seconda guerra mondiale. E aggiungo, per conoscenza, che nella nostra parrocchia non ci sono mai stati così pochi battesimi dal 1942, quando, appunto, si era in guerra.

Per questi e per per altri motivi più personali, probabilmente da tempo aspettavamo solo di chiudere un anno che è difficile non giudicare nefasto. Ma prima di terminarlo, con la speranza di rinascere, ricostruire e rivivere, fermiamoci per un momento di riflessione su quanto accaduto. L’anno che è passato ci ha ricondotto drammaticamente alla coscienza del limite, e del nostro limite più strutturale e insuperabile: siamo mortali.E questo è stato per noi uno shock.

Bisogna riconoscere che la nostra cultura tecno-consumistica, ottimistica, sicura di sé, indifferente nei confronti di ogni esitazione e dubbio, preoccupata, sembrerebbe, solo della ricerca del “proprio benessere”, celebra con insistenza il superamento dei limiti senza tuttavia rispettare il limite: non bisogna fermarsi mai, bisogna ogni volta andare oltre e puntare più in alto, bisogna incrementare consumi e conoscenze senza mai domandarsi: a quale scopo?


Invece nella visione biblica, magistralmente espressa nel salmo 90, il limite non è un’imperfezione da superare o cancellare, ma la nostra sostanza umana, il nostro essere polvere nelle mani di Dio. Solo il peccato ci impedisce di vedere la verità del nostro essere creati dalla polvere, e ce lo fa percepire come limite tragico e negativo. 

Siamo disposti a riconciliarci con il nostro essere limitati?


Di fronte al nostro limite scegliamo di fare la cosa più saggia e più grande possibile: riconsegnare la nostra vita al Creatore. Con le parole di Ignazio; Prendi o Signore, e accetta tutta la mia libertà, la mia memoria, il mio intelletto, la mia volontà, tutto quello che ho e possiedo. Tu me lo hai dato, a te, Signore, lo ridono.

Con le parole del fratello universale Carlo de Foucauld: Padre mio, io mi abbandono a te, fa di me ciò che ti piace. Qualunque cosa tu faccia di me, Ti ringrazio. Affido l'anima mia alle tue mani, Te la dono mio Dio, con tutto l'amore del mio cuore perché ti amo, ed è un bisogno del mio amore di donarmi, di pormi nelle tue mani senza riserve     con infinita fiducia     perché Tu sei mio Padre.

Sono parole che rinnovano in epoca moderna la profondissima preghiera con cui Gesù nell’ultima sera si è affidato al Padre e ha messo anche noi per sempre nelle mani del Padre celeste. La vera sapienza è stare consapevolmente dentro questo corrente d’amore e arrivare a dire: “Prendi, Signore e ricevi, perché tutto è tuo, per quanto breve o lungo sia, perché questo è il senso della vita”. Riconsegnare al Signore, rimettere tutto nelle sue mani è il miglior investimento che possiamo farne.

Infine un proposito. Al termine di quest’anno non è più sufficiente riporre fiducia nelle conquiste umane, “nella carne” ci ha detto San Paolo, del quale ammiriamo e raccogliamo stasera il desiderio della perfezione cristiana. Insieme a lui invochiamo la grazia di non correre più da soli, in competizione con gli altri, pensando di salvarci a scapito dei più deboli, ma ci ricordiamo che siamo tutti discendenza di Adamo, e, come ha scritto, “Dal punto a cui siamo arrivati, insieme procediamo”. Dove la parola importante è “insieme”: fratelli tutti!

Le mie letture bibliche di fine anno 2020

Pubblico le letture bibliche che ho scelto per la meditazione alla fine di questo tragico 2020.

Lettura del libro del Siracide 
Il dono del Signore è assicurato ai suoi fedeli e la sua benevolenza li guida sempre sulla retta via. 
C'è chi diventa ricco perché sempre attento a risparmiare, ed ecco la parte della sua ricompensa: 
mentre dice: "Ho trovato riposo, ora mi ciberò dei miei beni", non sa quanto tempo ancora trascorrerà: lascerà tutto ad altri e morirà. 
Persevera nel tuo impegno e dèdicati a esso, invecchia compiendo il tuo lavoro. 
Non ammirare le opere del peccatore, confida nel Signore e sii costante nella tua fatica, perché è facile agli occhi del Signore arricchire un povero all'improvviso. 
La benedizione del Signore è la ricompensa del giusto; all'improvviso fiorirà la sua speranza. 
Non dire: "Di che cosa ho bisogno e di quali beni disporrò d'ora innanzi?". 
Non dire: "Ho quanto mi occorre; che cosa potrà ormai capitarmi di male?". 
Nel tempo della prosperità si dimentica la sventura e nel tempo della sventura non si ricorda la prosperità. Parola di Dio 

Salmo Responsoriale Insegnaci a contare i nostri giorni e arriveremo al cuore della sapienza. 

Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. 
Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati, da sempre e per sempre tu sei, o Dio. 

Tu fai ritornare l'uomo in polvere, quando dici: "Ritornate, figli dell'uomo". 
Mille anni, ai tuoi occhi, sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte. 

Sono come un sogno al mattino, come l'erba che germoglia; 
al mattino fiorisce e germoglia, alla sera è falciata e secca. 
 Davanti a te poni le nostre colpe, i nostri segreti alla luce del tuo volto. 
Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua collera, consumiamo i nostri anni come un soffio. 

Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, 
e il loro agitarsi è fatica e delusione; passano presto e noi voliamo via. 

 Saziaci al mattino con il tuo amore: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. 
Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti, per gli anni in cui abbiamo visto il male. 

Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi  
Fratelli miei, se qualcuno ritiene di poter avere fiducia nella carne, io più di lui:  circonciso all'età di otto giorni, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo figlio di Ebrei; quanto alla Legge, fariseo;  quanto allo zelo, persecutore della Chiesa; quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della Legge, irreprensibile. Ma queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo. Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui. 
Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch'io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte,  corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù. Tutti noi, che siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo. Intanto, dal punto a cui siamo arrivati, insieme procediamo. 
Parola di Dio 

Lettura del Vangelo secondo Giovanni 
In quel tempo. Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse: Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. 
Parola del Signore 

sabato 14 novembre 2020

L'inizio dell'avvento invita i cristiani a dare priorità alla preghiera

Carissimi, 
vi spero bene con i vostri cari.
Vorrei farmi istruire, insieme a voi, dall'attuale emergenza.
Proprio mentre inizio a digitare, sento il tetro ululato di un'ambulanza. 
L'ennesima che risuona nella città tornata quasi silenziosa.

A cosa ci richiama? Solo alla nostra impotenza? Ad attendere che passi bussando a porte diverse dalla nostra? 
Personalmente mi sta richiamando all'urgente priorità della preghiera, mai necessaria come in questi giorni, colmi di un bisogno impellente di ricondurre a Cristo le nostre incertezze e sofferenze, per intercedere a favore di chi ne è travolto.

Condivido con voi alcune semplici possibilità, richiamando prima la lezione di una grande anima che, dalla sua prospettiva induista, ha parlato però a tutto il mondo:
"Se non ho perso la pace dell'anima, malgrado le prove, è perché questa pace mi viene dalla preghiera. Si può vivere alcuni giorni senza mangiare, ma non senza pregare. La preghiera è la chiave del mattino e il chiavistello della sera".
Mahatma Gandhi

L'arcivescovo Mario Delpini ha invitato a rispondere alla "emergenza spirituale" di questi giorni con un momento di preghiera familiare: "il Kaìre delle 20:32", che si potrà vivere in unione con lui, nell'orario indicato dallo stesso titolo, attraverso il canale 195 digitale terrestre o i media diocesaniQui le parole di Delpini: https://www.youtube.com/watch?v=xr6N3eARIcs&feature=youtu.be

Per tutti, ma soprattutto per chi non potesse o non si sentisse ancora di venire a Messa, eccovi anche un sussidio per celebrare la domenica in famiglia con i bambini o da soli, a partire dal Vangelo del giorno.

Molti parrocchiani hanno iniziato la lettura quotidiana del libro del Siracide e vi stanno trovando un nutrimento spirituale non immaginabile prima. Vi allego i capitoli per la prossima settimana, se vi possono servire.

Domenica 15 inizia l'Avvento ambrosiano, ciascuno scelga un percorso personale o, meglio ancora familiare.

Vi raccomando al Signore quotidianamente, pregate anche per me. Grazie.

--
don Ambrogio Cortesi

In pieno svolgimento il biennio Collegiata Terra Cielo

Il tratto fondamentale dell'abitare è l'aver cura”: la frase del filosofo Martin Heidegger è il riferimento ideale del progetto “Collegiata Terra Cielo. Strumenti per la gestione del rischio del Complesso della Collegiata di Castiglione Olona”.

Negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza che la politica del singolo restauro, per lo più in emergenza, non paghi senza un adeguato piano di manutenzione e in assenza di puntuali verifiche sullo stato di un bene, sia esso un'autostrada, un ospedale o un'area archeologica. Per proteggere in modo efficace occorre programmare le azioni di tutela e il reperimento delle relative risorse; per programmare occorre conoscere; per conoscere occorre osservare e verificare; per analizzare i dati emersi servono le giuste professionalità.

Non è semplice tradurre nella realtà tale catena virtuosa e non solo perché è più facile trovare sponsor per un prestigioso restauro, piuttosto che per un’operazione di manutenzione ordinaria, magari più necessaria. Primo fondamentale passo è infatti quello di porsi nell’opportuno orizzonte culturale.

Nel Complesso Museale della Collegiata stiamo cercando di attuare in concreto quei presupposti teorici così spesso condivisi e altrettanto comunemente disattesi: all’inizio del 2020 è stato avviato “Collegiata Terra Cielo”, piano biennale realizzato con il sostegno di Fondazione Cariplo, nell’ambito del bando “Beni al sicuro”. Attorno al Museo della Collegiata, la Parrocchia ha radunato un gruppo di lavoro composito: ad architetti e ingegneri si affiancano una storica dell’arte, ma anche un agronomo e un meteorologo, chiamati ad avere uno sguardo pluridisciplinare che abbracci l’intero Complesso. Esso è infatti costituito da una stretta connessione di beni architettonici, che a loro volta custodiscono preziosi quanto delicati beni culturali: la Canonica, che dal 2013 ospita il Museo del Tesoro; il Battistero, con le Storie di San Giovanni Battista di Masolino da Panicale, suo riconosciuto capolavoro; la Collegiata con cicli di affreschi toscani e rarità quali lo chandelier fiammingo con otto bracci figurati, alla quale sono addossati la sagrestia e altri ambienti di servizio. Elementi diversi, nati entro la metà del Quattrocento dalla volontà di un unico committente, il cardinale Branda Castiglioni, uniti da relazioni sinergiche non solo di carattere funzionale, ma anche strutturale, a formare un sistema da preservare nella sua organicità di eccellenza monumentale, artistica, ideale.

Obiettivi del progetto Collegiata Terra Cielo sono prevenire il rischio attraverso indagini scientifiche, studi e ricerche; gestire le criticità di un'area monumentale così vasta e articolata; preservare il patrimonio, grazie a interventi volti a superare le criticità note; definire un nuovo piano di manutenzione programmata, individuando e calendarizzando le azioni, periodiche e straordinarie, necessarie alla tutela del bene, promuovendo un laboratorio di idee al servizio di tutto il territorio; coinvolgere nella cura, attraverso attività divulgative e percorsi didattici.

Premessa fondamentale è la campagna diagnostica, iniziata a maggio 2020. La prima fase ha visto la messa in opera di un sistema di monitoraggio strutturale, con sensori inclinometrici installati lungo il fronte orientale del Complesso, verso il fianco scosceso del colle che domina il borgo di Castiglione Olona; l'esecuzione di prove a ultrasuoni sulle murature e di indagini per la caratterizzazione dinamica del terreno (MASW). La situazione di coperture, elementi sommitali e strutture murarie non visibili da terra, è stata documentata tramite immagini acquisite da un drone. Tutti i dati emersi da queste e successive verifiche saranno confrontati con le analisi pregresse, importanti per quanto parziali, con le quali saranno confrontate e messe a sistema.

L’Arch. Matteo Scaltritti, che coordina il progetto insieme all’Arch. Lorena Bauce (Semarchitettura), ha dichiarato: “Le indagini scientifiche che hanno preso avvio sono orientate a valutare la capacità di questo straordinario sistema di rispondere alle sollecitazioni esterne, siano esse sismiche o dovute agli agenti atmosferici. Considerate anche le modificazioni climatiche degli ultimi anni, il nostro patrimonio storico non sempre è in grado di reagire in modo opportuno: averne cura significa attuare tutte le azioni utili per adeguarlo alle nuove necessità”.

La collaborazione con il Centro Geofisico Prealpino di Varese va proprio in questa direzione: lo studio del dott. Paolo Valisa porterà alla valutazione del rischio determinato dall’esposizione agli agenti atmosferici e alle specifiche condizioni climatiche del territorio.

A settembre sono stati avviati i cantieri per il superamento di alcune situazioni di fragilità, con il rifacimento della copertura dell'antica canonica e il consolidamento del solaio di un suo ambiente. Il contenimento della vegetazione in prossimità del bene, previsto per dicembre, e la creazione della "linea vita" sopra canonica, chiesa e sacrestia consentiranno di agevolare futuri interventi.

A settembre 2020 la Parrocchia ha avviato anche il restauro della facciata della Nuova Scolastica, costruita nel 1908, e degli archi ottocenteschi a lato della Collegiata, così che sia completata la riqualificazione dei prospetti sul sagrato della Collegiata, dopo i recenti recuperi del torrione d’ingresso, del rosone e del portone.

Per quanto riguarda la Nuova Scolastica, al di là della presenza di localizzati muschi, licheni e minuta vegetazione, destava preoccupazione il degrado dei pinnacoli e del cornicione alla sommità, così come l’erosione di alcuni mattoni e, in diversi casi, della malta tra i mattoni stessi. Alle lacune tra i mattoni in passato si era sopperito mettendo nuove malte, 

alcune particolarmente chiare, con il risultato che la facciata presentava aree di differente colorazione. Si procederà quindi alla rimozione delle malte incoerenti, che spesso sbordano sui mattoni, per riempire in modo opportuno le stilature dei mattoni con materiali dello stesso colore della malta originaria. Verranno verificati anche gli archetti pensili che decorano la facciata e verrà integrato l’intonaco mancante tra di essi. Si approfitterà dell’intervento per revisionare la guaina bituminosa che copre il portico d’accesso alla biglietteria.

Gli archi di accesso invece presentavano intonaci con fenomeni di disgregazione evidenti. Si sta procedendo al consolidamento e alla integrazione delle lacune. Richiede cure significative la copertura degli archi, in particolare le lastre di pietra molera originali che, per loro natura molto fragili, impongono un consolidamento per scongiurare cadute di frammenti. Verranno messi in sicurezza anche i pinnacoli.

Il Consiglio Economico Parrocchiale segue da vicino l’esecuzione dei lavori sopra descritti, finanziati circa al 50% da Fondazione Cariplo (Collegiata Terra Cielo) e da Mazzucchelli 1849 (facciate atrio).

Le entrate del Museo, molto ridotte a causa di due periodi di chiusura in questo anno, non consentono però di coprire i costi che resteranno in carico alla parrocchia.

Riponendo fiducia nell’attenzione di tante persone alla nostra Collegiata, segnaliamo quindi la possibilità di sostenere le opere in corso con libere donazioni o con l’acquisto del libro “60 passi nell’arte” (ottima strenna natalizia a km zero) e l’opportunità di detrazioni fiscali per i titolari di reddito di impresa.

IBAN: IT19 U030 6909 6061 0000 0018 123

martedì 18 agosto 2020

Recensioni di "60 passi nell'arte": il nuovo libro su Castiglione Olona spopola!

Il nuovo libro di Laura Marazzi sull'arte a Castiglione Olona, ideato e scritto durante il lockdown di questo difficile 2020 è già stato venduto in centinaia di copie. Vuoi saperne qualcosa di più?

Qui pubblico la mia prefazione e, sotto, trovate i link a diverse recensioni che ha ricevuto nelle settimane scorse. Se ne arriveranno altre le aggiungerò mano a mano.

Articolo di Sergio Redaelli per la rivista Amici del Sacro Monte: https://www.amicidelsacromonte.it/464-la-bellezza-i-social-e-il-contagio.html

Lo stesso autore ha scritto un'altro bell'articolo per RMF Online: http://www.rmfonline.it/?p=46607

Il 29 luglio è uscita la recensione scritta da Ugo Marelli per Tema Progetto: https://www.themaprogetto.it/laura-marazzi-60-passi-nellarte-a-castiglione-olona/

Oltre alle recensioni scritte, c'è anche l'intervista rilasciata dalla stessa autrice a Radio Missione Francescana: http://www.rmf.it/laura-marazzi-60-passi-nellarte-a-castiglione-olona/4864

Il libro è in vendita presso la Collegiata di Castiglione Olona e nei principali store online in formato cartaceo, ad esempio vedi: https://www.ibs.it/60-passi-nell-arte-a-libro-laura-marazzi/e/9788889751732





60 pensieri per 60 giorni+1: prefazione al libro nato nel lockdown

ESACONTAMERONE


Uno dei primi capolavori della narrativa italiana immagina dieci giovani, isolati in una casa di campagna toscana per sfuggire a quella storica epidemia di peste, che ha ricevuto un solo aggettivo degno della sua letalità: nera. Mi riferisco, ovviamente, al Decamerone di Giovanni Boccaccio, che realizza, attraverso la letteratura, una forma di resilienza per sopravvivere a un clima di estraniamento e smarrimento, che noi, uomini del progredito terzo millennio, non avremmo mai pensato di esperire. Il testo si sviluppa in dieci giornate (deca-merone, appunto), in cui ognuno dei protagonisti racconta una novella.

Probabilmente è invece meno nota ai più l’esistenza dell’Esamerone, un’opera nata dalla predicazione di Sant’Ambrogio, che commenta, con passione e profluvio di dettagli, i sei giorni della creazione, le azioni di Dio narrate nel primo capitolo della Genesi. L’Esamerone ambrosiano presuppone l’estesa cultura dell’autore ed il ricorso costante a fonti classiche (fra cui Cicerone, Filone, Aristotele e Origene).


Nel buio periodo di distanziamento fisico, decretato per rallentare la diffusione dell’epidemia dovuta al Coronavirus, il Museo della Collegiata ha dovuto prima chiudere i battenti al pubblico, e poi sospendere, per qualche tempo, anche l’attività di ufficio.

In tale frangente non si è voluta, però, bloccare la relazione con i volontari, la comunità locale e tutto il pubblico potenzialmente interessato, accudendo alle possibilità comunicative offerte oggi dai media digitali.

La curatrice del Museo, dottoressa Laura Marazzi, ha imbastito una rubrica dal titolo #pensieripositivi, che ha preso inizio il giorno 17 marzo 2020, nel pieno del picco italiano della diffusione del virus. Ogni giorno un’immagine del patrimonio culturale di Castiglione Olona è stata accompagnata da una citazione letteraria e da una riflessione dell’autrice, in base a un termine guida evocativo.

L’iniziativa si è sviluppata per due mesi ed ha raccolto, via via in misura maggiore, attenzione, interesse e riscontri da tantissime persone.

Gli incoraggianti apprezzamenti hanno portato la direzione del Museo a considerare la pubblicazione di un libro elettronico e di una versione a stampa, che mi pregio così di presentarvi.


Nel cuore di questo Esacontamerone, libro scritto in sessanta giorni, è il crocevia di due linee principali che hanno guidato l’autrice:

-far conoscere o riscoprire dettagli artistici della nostra cittadina che oggi, in piena epidemia, ritrovano il valore che avevano in origine, come, per esempio, le immagini di santi invocati lungamente contro le antiche pesti;

- offrire una positività primaverile in un tempo quaresimale: donare, cioè, uno sguardo meravigliato e riconoscente, sostenere le persone, curare le ferite dell’animo, creare spazi spirituali “rinascimentali”.


In chiusura, agli spiriti matematici non sfuggirà certo che le pubblicazioni eccedono di uno il numero prefissato. E’ vero, ma non si è potuto evadere, alla vigilia dell’agognata riapertura del Museo, dalla sana tentazione di terminare l’impresa con un ulteriore immagine luminosa, a suggellare così l’emergere dal buio: alfine usciamo a riveder le stelle!


Don Ambrogio Cortesi,

Arciprete di Castiglione Olona

16 maggio 2020

domenica 9 agosto 2020

Festa di san Lorenzo e 80mo dalla riconsacrazione degli altari della Collegiata

il pallone del "faro"
tutto pronto per san Lorenzo

 
In occasione della festività di san Lorenzo, uno dei santi titolari della Collegiata, lunedì 10 agosto è programmata celebrazione della Santa Messa alle ore 20.45 con la suggestiva accensione del faro.

Questo antico rito, proprio della liturgia ambrosiana, comporta che il sacerdote accenda un “pallone” pieno di bambagia; la tradizione è legata alle feste dei martiri, con il fuoco quale simbolo del loro sacrificio. Nel caso di san Lorenzo la rapida fiammata del faro è ancor più evocativa perché la devozione, suffragata da un’affermazione di sant’Ambrogio, ritiene che egli sia stato bruciato sulla graticola nel 258. 

Alla Messa seguirà un breve approfondimento, a cura di Laura Marazzi, riguardo agli altari della chiesa e alle loro reliquie, in occasione dell’80° anniversario della riconsacrazione dei tre altari
La celebrazione, presieduta dal cardinale Beato Ildefonso Schuster si svolse infatti il 10 agosto 1940. Il solenne momento era stato preceduto dalla ricognizione delle reliquie, poste nel XV secolo a consacrare gli altari; il ritrovamento fu descritto in modo avvincente dall’Arciprete del tempo, don Antonio Barili. 

Accesso con obbligo di mascherina fino alla capienza massima di 80 posti. Divieto di accesso a chi ha febbre o sia stato esposto a contagio da COVID.

lunedì 29 giugno 2020

Appunti omelia quarta dopo Pentecoste, rito ambrosiano

- Come avvenne ai tempi della grande pandemia: mangiavano e bevevano, erano assidui agli aperitivi e agli happy hours, frequentavano chef stellati e osterie fuori porta, ma, da un giorno all’altro, tutte queste attività furono chiuse.

- Come avvenne nei giorni del COVID: prendevano moglie, prendevano marito, facevano grandi progetti e promesse, ma all’improvviso si trovarono tutti senza futuro, senza sapere cosa riserverà il domani.

- Come avvenne ai tempi del lockdown: compravano, vendevano, erano i padroni del mondo, avevano disponibilità illimitate, ma ad un certo punto tutte le aziende erano chiuse e soltanto gli ospedali non bastavano più.

- Come avvenne nei giorni dell’isolamento sociale: piantavano e costruivano, fiduciosi nella potenza illimitata della tecnologia con cui soggiogavano la terra, ma infine si accorsero di essere fragili foglie che il vento disperde.

Forse sono proprio i giorni più difficili e incredibili della nostra vita a introdurci al linguaggio apocalittico di Gesù con una nuova e più vissuta comprensione.
Magari, a poche settimane di distanza dalla tappa più critica che abbiamo mai vissuto, anche noi possiamo fare memoria di come il Figlio dell’Uomo si è manifestato ancora, anche in quei giorni, al nostro intimo.
Nascosto nella sofferenza delle persone care, presente nella mano che li ha accompagnati; riconoscibile nel sacrificio dei buoni, velato nella natura che non si è fermata, e in tanti altri modi che ciascuno di noi riconosce.

La prima lettura ci ha parlato dei tempi di Noè, presentando un mondo, distrutto e sfigurato dal peccato (con espressioni terribili), un mondo che però, dopo il diluvio, rinascerà nuovo secondo il progetto d’amore di Dio, che non viene meno.
Certo occorre però riconoscere i peccati e le mancanze, per non ripetere soltanto quello che c’era prima.

San Paolo ci direbbe che occorre discernimento per non continuare a vivere basandoci sulla fragilità della carne (parola che non riferisce alla sfera sessuale, ma alla radicale inconsistenza di quello che siamo, alla presunta nostra autonomia) per accogliere i doni dello Spirito in noi e fondarci su di essi che portano all’amore, alla pace e gioia profonde la nostra povera e ferita esistenza.

Per raggiungere questa meta, Gesù ci chiede di non esitare nel passaggio dall’autoreferenzialità al dono di sé: “Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva”.

domenica 24 maggio 2020

Il ritorno alla Santa Messa: la testimonianza di un fedele di Castiglione Olona

A cosa serve tornare a celebrare in Chiesa? possiamo stare comodi nelle nostre case, con la nostra famiglia e seguire ugualmente la celebrazione.
E’ proprio necessario, tornare in Chiesa? le persone non verranno e chi verrà sarà solo per uscire di casa o per curiosità.
Perché ora? E’ ancora presto: il virus non è ancora sconfitto e c’è ancora il rischio del contagio.
“Non abbiate paura”
spada che ha reciso il mio egoistico scetticismo,
dolce esortazione che ha vinto la mia ottusa diffidenza,
grande consolazione che ha vinto ogni mia umana paura.

Anche tra le mie mura domestica potevo sentire la Sua presenza;
in fondo era anche comodo seguire la Messa da casa;
troppe restrizioni che renderanno impossibile gustare la Messa.
“Non abbiate paura, io sono con voi”
presenza reale, tangibile che scalda il cuore;
voce decisa che sveglia dal comodo torpore
carezza impossibile che trasmette senza riserve l’Amore infinito.

“Non abbiate paura, io sono con Voi sino alla fine del mondo”
certezza inossidabile, che dona forza per camminare,
energia pura che spinge al servizio,
gioia infinita che riempie gli occhi di luce e che si irradia, al di sopra delle mascherine,
oltre il mio ostinato egoismo che mi spinge a chiudermi in me stesso,
nonostante la mia odiosa saccenza,
al di sopra del mio ingiustificato e gretto giudizio che rattristisce il cuore.

mercoledì 20 maggio 2020

Riapre in sicurezza il Museo della Collegiata

Fino a nuova comunicazione, il Museo sarà aperto solo quattro giorni a settimana: un atteggiamento prudente, nell’interesse della salute di tutti, ma con il desiderio di rendere nuovamente disponibile un’esperienza di bellezza.
ORARI (dal 21/05/2020)
GIOVEDÌ, VENERDÌ, SABATO E DOMENICA
10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00
(ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura)
È vietato l’ingresso per gruppi superiori alle 5 persone.
Non occorre la prenotazione. Per accedere alla biglietteria bisognerà attendere il proprio turno all’aperto, sul sagrato davanti alla Collegiata.
Durante la visita è obbligatorio indossare la mascherina. È obbligatorio rispettare la distanza di 1,5 metri dagli altri visitatori e dal personale del Museo.

Il Complesso Museale può ospitare contemporaneamente max 25 persone (Collegiata max 10 persone; Battistero max 5 persone; Museo max 5 persone; sala Annunciazione max 5 persone). I passaggi tra i diversi ambienti sono a cielo aperto; nel caso in cui uno degli ambienti abbia raggiunto la capienza massima, i visitatori attenderanno nel giardino, all’esterno degli ambienti.
In Battistero il tempo di permanenza non potrà superare 10 minuti.

sabato 25 aprile 2020

Discorso del 25 aprile, 75mo anniversario della Liberazione

La diffusione della pandemia covid19 mette in una prospettiva inedita questo anniversario: ci troviamo a celebrare la memoria di molte persone che hanno creduto così tanto nei valori della libertà, della vita, della coesione sociale, da mettere a repentaglio e da sacrificare le loro stesse esistenze. Un coraggio che contiene fiducia nel futuro, negli altri, nella capacità delle persone umane di combattere il male e di diffondere la forza dell’amore è proprio quanto ci serve oggi, 25 aprile 2020, per affrontare un’altra non meno drammatica emergenza.

La memoria di quello che è stato, in particolare degli eventi e delle vicende che hanno dato una svolta alla storia di un popolo, è una responsabilità che si deve sempre esercitare. E anche in condizioni estreme come quelle che viviamo quest’anno, siamo venuti a COMMEMORARE, pur in un modo del tutto inusuale, sconcertante e, certo, anche desolante.

Mi associo volentieri alle autorità civili, alle associazioni coinvolte e porto qui la testimonianza della comunità cattolica che, insieme con molte componenti della società italiana, ha contributo alle vicende della liberazione e all’evento del 25 aprirle, con l’intelligenza, l’eroismo, il drammatico prezzo di sangue che è documentato e che merita di essere più comunemente conosciuto, riconosciuto e condiviso.

Come cristiano mi interrogo su che cosa significhi la memoria e la nostra responsabilità di custodirla oggi e sempre. La memoria degli eventi, delle vicende e delle persone che hanno pagato il prezzo più alto può essere celebrata come condivisione di una speranza, come la fiducia in una promessa. La celebrazione di una promessa è la memoria che io, come parroco di questa città, come cristiano di questo paese coltivo. Uomini e donne della resistenza hanno creduto a una promessa, hanno compiuto le loro imprese, hanno sofferto e rischiato, hanno pagato con la vita la speranza di un paese libero, di un popolo unito da valori condivisi e liberamente scelti. Hanno creduto a una terra promessa e perciò non si sono rassegnati a una terra di schiavitù. Sento quindi la responsabilità di celebrare la memoria dei martiri della resistenza come memoria di una promessa.

Vorrei che da questa memoria drammatica e attuale fiorisca la SPERANZA e non solo l’ottimismo.
E vi condivido le mie speranze di oggi:
- spero che non tutto ritorni come prima, che invece di dare priorità alle forme e agli eventi sociali, ci prendiamo cura del nostro spirito, dei nostri affetti e, soprattutto, delle persone più fragili. (approfondimento)
- Spero che non torniamo a inquinare e zittire la natura intorno a noi, ma che tutti ci prendiamo cura del mondo, “nostra casa comune”, ascoltandone il lamento. (approfondimento)
- Spero che l’annunciata riapertura del commercio statale dell’azzardo non preceda quella delle biblioteche, dei musei e delle scuole. (approfondimento)
- Spero che nel futuro prossimo della nostra città ci sia spazio per una cura amorosa dei nostri anziani, e che non siano più costretti a cercare residenze lontano da dove hanno sempre vissuto. (drammatica testimonianza)
- Spero di non dover più onorare medici, infermieri e volontari come eroi, ma che stato e regioni diano alla sanità pubblica il posto e le risorse che le spettano. (approfondimento)
- Spero che la difesa dei cittadini si concretizzi in un Corpo Civile finanziato non da elemosine dei benintenzionati, ma da risparmi sugli acquisti di armamenti. (approfondimento)

Non ditemi che sono queste utopie o “belle parole”, ma prendiamoci l’impegno di interessarci a questi argomenti ed esigere, da cittadini attivi, che questi capitoli non restino negletti. Almeno non ditemelo oggi, mentre onoriamo la gente che ha lottato per la libertà, e ha creduto nella speranza.
Ecco: prendiamo coraggio per essere popolo in cammino, per essere fratelli e sorelle, in questa nostra città, in questo nostro stivale, in questo mondo messo alla prova, ma sempre bellissimo.

Concludo, infine, recitando una parte de “la Preghiera del Ribelle” di Don Giovanni Barbareschi, prete diocesano e partigiano, presbitero Aquila Randagia:

“Dio che sei verità e libertà, facci
liberi e intensi: alita nel nostro proposito,
tendi la nostra volontà. Quanto più s’addensa e
incupisce l’avversario, facci limpidi e diritti.
Ascolta la preghiera di noi ribelli per amore”.

domenica 5 aprile 2020

Poesia scritta nella domenica delle palme 2020



La foto senza l’ulivo


Il silenzio del giorno tace
frigido più della notte.
Distanziati gli uni dagli altri
-mai senza protezioni!- vagano
fantasmi d’orgoglio vinto da paure,
maschere coperte d'inutili panni.

Lacrime amare vanno inghiottite,
nascoste, vietate, bannate!
Fanno male gli umori, i fiati,
le mani, le labbra, i sospiri.
Non c’è ulivo nelle chiese,
non c’è pace nelle case.

Tecnici e istituti affannano numeri
per non dichiarare la nera sconfitta.
Solo i misantropi plaudono a un mondo
neutramente vuoto di persone,
di cui celebrano l’isolamento
e invocano l’estinzione.

Dimenticano che anche l’ulivo
non porta frutto se nessuno lo coglie,
che una rosa è un nudo nome
se non viene recisa e donata,
che neppure in foto esiste
se non è scattata per qualcuno.

5 aprile 2020, domenica senza palme

venerdì 3 aprile 2020

Prepariamo la Settimana Santa in casa

Carissimi Castiglionesi,
avevamo immaginato un'altra Pasqua, insieme, in chiesa, con tanti gesti a noi cari e con i sacramenti della fede. 
La Pasqua 2020, invece, resterà nella storia perché vissuta solo in casa.
Vi scrivo con affetto, per proporvi di preparare ugualmente, anzi ancora di più, la Pasqua in famiglia, così come io sto preparando i riti pasquali che si svolgeranno in chiesa a porte chiuse.

Il mese di distanziamento sociale che abbiamo vissuto, ha visto un sovrapporsi di sentimenti diversi, impossibili da riassumere. 
Per quanto riguarda la pastorale, abbiamo sentito il desiderio di stare insieme almeno via internet, ma forse sta crescendo una consapevolezza nuova: quest'anno siamo chiamati a vivere la Pasqua come gli apostoli, in casa.
E possiamo provare a gustare la bellezza di celebrare come famiglie o singoli il mistero dei misteri.
Non abbiate paura: cercate e troverete. Può sembrare strano,  ma è un cammino inaudito e promettente.

Per questo io non trasmetterò celebrazioni dalla parrocchia durante la settimana santa, certamente potrete seguire quelle del vescovo o del papa, ma il mio invito accorato è di non limitarsi a fare da spettatori: provate, senza falsi pudori a celebrare in famiglia (o da soli, se questa è la vostra situazione).

La diocesi di Milano ha pubblicato un sussidio per vivere in casa la domenica delle palme, il giovedì e venerdì santo e la Pasqua. Ci sono proposte per i grandi e anche per le famiglie con figli piccoli. 
Cominciate ad aprire questo link:
Scaricate il materiale, leggete, se possibile subito, l'introduzione che ci invita a preparare il necessario e provate questo cammino inedito e promettente: quello della Pasqua domestica!

Resto a disposizione, per qualsiasi domanda e supporto. Buon cammino a tutti.

venerdì 27 marzo 2020

Confessione Pasquale e indulgenza plenaria

Carissimi, vi raggiungo con questa lettera del venerdì, che ormai sta diventando un settimanale, invitandovi a un cammino penitenziale in preparazione alla Santa Pasqua.
Oggi lo faccio anche con un breve video:

Spero di esservi utile anche con questi piccoli segni!

Anticipo anche che per questa domenica non faremo diretta facebook della Santa Messa da Castiglione. Invitiamo a seguire la Santa Messa del Vescovo alle 11:00 (attenzione su canale 195, non su rai3 questa domenica).
Presto invierò alle famiglie dei ragazzi anche la riflessione di don Luca per questa domenica.

giovedì 12 marzo 2020

Messaggio di vicinanza a bambini, ragazzi e famiglie

Dedicato a voi in questi tempi difficili e molto particolari, con sincerità.


Un video racconto per i bambini dell'asilo

Su richiesta di alcune maestre, eccovi un video racconto dedicato a tutti i bambini dell'asilo e alle loro famiglie in questo tempo di chiusura scolastica, causa misure di protezione dal coronavirus.



Il racconto del semino "Fiorello" non l'ho inventato, ma trovato in internet, sul "Blog della maestra Francy".
La favola mi è piaciuta molto e ho voluto raccontarla aggiornandola un po' e collegandola al tema del seme di cui parla Gesù nella parabola del seminatore.
Era il tema programmato per un incontro con i bambini all'asilo, che non è stato possibile realizzare di persona.
Almeno in parte, spero che il breve video possa colmare la lacuna e dare un po' di speranza!

Un grande abbraccio a tutti, vi porto nel cuore!!!

martedì 3 marzo 2020

Da martedì 3 Marzo riapre il Museo della Collegiata


Dopo una settimana di chiusura motivata dai provvedimenti emessi dalla pubblica autorità per l’emergenza Coronavirus, come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di domenica 1 marzo 2020, è stata ripristinata “l’apertura al pubblico dei musei, a condizione che assicurino modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico”.

Nelle ultime ore il team del Museo ha messo a punto una serie di regole operative che garantiranno il soddisfacimento degli obblighi di legge, ma soprattutto la salute dei visitatori, riducendo, ad esempio, il numero di visitatori ammessi in contemporanea negli spazi più piccoli.

Il museo sarà quindi aperto in tutti i suoi ambienti, nei consueti orari di apertura, con un accesso contingentato, che verrà gestito dagli incaricati del Museo, per rispettare la normativa vigente fino al prossimo 8 Marzo. 

Un segnale positivo verso la ripresa della normalità: pur nella grande attenzione per prevenire la diffusione del virus, la riapertura del museo diventa occasione per sopperire alla chiusura delle scuole e di altre attività culturali ricreative. I musei castiglionesi costituiscono per le famiglie un'ottima scelta per una passeggiata serena, originale e sicura, lontani da pericolosi affollamenti. Una visita a Castiglione Olona, in questi giorni poco movimentati, può validamente sostituire una mattina di lezioni a scuola o semplicemente essere occasione di pace e bellezza in un luogo unico, vicino a casa.

Restano invece ancora sospese in questa settimana le attività che prevedono affollamento di persone come, per esempio, quelle educative rivolte alle scuole e i laboratori didattici.

venerdì 28 febbraio 2020

QUARESIMA ≠ QUARANTENA

Carissimi,
la quaresima di quest’anno si avvicina sotto il segno della minaccia incombente e nel pieno della lotta contro la diffusione del virus Covid-19, motivo per il quale l’autorità pubblica ha decretato la sospensione di tutte le attività sociali, culturali e religiose nella nostra regione.
Mentre vi scrivo non sappiamo nemmeno quando si potrà tornare a celebrare le Sante Messe con la presenza dei fedeli.
Il digiuno dal pane eucaristico è un doloroso vuoto che tocca concretamente la vita di moltissime persone.
L’Arcivescovo Delpini ha sottolineato che: “Anche l’emergenza può essere occasione per intensificare la relazione con Dio”.
In realtà è la finalità propria della quaresima, che inizia la prossima domenica primo marzo: rinnovare e approfondire la relazione con se stessi, con Dio e con gli altri nel segno della conversione, cioè del rinnovamento e del cambio di vita.
La quaresima cristiana non è però una quarantena dell’anima, un rinchiudersi in se stessi chiudendosi all’Altro, né uno sbarramento del cuore a chi è nel bisogno.
E’ invece un tempo di deserto, che si caratterizza per un più intenso e rinnovato rapporto con Dio (preghiera), una maggiore generosità verso i bisognosi (carità), cominciando a rinunciare a se stessi (digiuno, non solo dai cibi ma da tutta l’esteriorità).
A noi scegliere di “entrare in quaresima” e non “chiuderci in quarantena” spirituale.
Vostro, don Ambrogio


SANTIFICARE LA DOMENICA SENZA MESSE

«Non possiamo vivere senza celebrare il giorno del Signore». Questo grido dei 49 cristiani che sono stati martirizzati ad Abitinia nel 304 ritorna attuale nella domenica in cui i fedeli lombardi non possono celebrare comunitariamente l’eucarestia domenicale.
Vivere il giorno del Signore in assenza della celebrazione eucaristica è un vuoto e una privazione che noi tutti sentiamo con sofferenza, pur accettandola per le finalità di salute pubblica.
La diocesi ha dato indicazioni per santificare questa domenica speciale: domenica 1 marzo, l’Arcivescovo, mons. Mario Delpini, dalla Cripta del Duomo di Milano presiederà la celebrazione eucaristica della “Domenica di inizio Quaresima” in diretta su Rai 3 per tutto il territorio regionale a partire dalle ore 11.00.
Seppure in questa forma del tutto particolare, al momento della comunione tutti i fedeli saranno invitati a recitare la formula della Comunione Spirituale.
Sempre allo scopo di favorire la partecipazione alla vita della Chiesa, pur in questo momento del tutto eccezionale, come previsto dal diritto canonico nei casi in cui non è possibile partecipare all’Eucarestia, l’Arcivescovo invita i fedeli alla preghiera in famiglia, attraverso un sussidio che potete raccogliere all’entrata della chiesa, insieme al foglietto della messa domenicale.
Le chiese infatti non sono chiuse, ma aperte alla preghiera personale. In particolare, a Castiglione sono aperte ogni giorno la chiesa di Villa, Madonna in Campagna e la chiesa parrocchiale.
Vi invitiamo a passare in chiesa per una preghiera personale, per prendere il foglietto della messa, e per donare un alimento per i poveri nel cesto apposito (navata di destra). Infatti la Caritas parrocchiale continua la distribuzione degli aiuti alimentari e di altro genere.


martedì 7 gennaio 2020

Il coro di Vimercate ospite nella nostra parrocchia

Sabato 11 gennaio, vigilia del Battesimo di Gesù, il coro polifonico "Santo Stefano" di Vimercate (MB), diretto dal maestro Armando M. Rossi animerà i canti liturgici della Santa Messa delle 18:00 ed offrirà, di seguito, a tutti i presenti un Omaggio in  Musica della durata di mezzora circa.

PUER NATUS”
antica lauda natalizia
arm. G. Malatesta

DORMI, NON PIANGERE”
Lorenzo Perosi

IT CAME UPON THE MIDNIGHT CLEAR”
Edmund Sears (1845)

ARIA SULLA QUARTA CORDA”
J. S. Bach

VESPERGESANG”
F. B. Mendelsshon

AVE VERUM”
F. Listz

AWAY IN A MANGER”
William J. Kirkparick (1885)

AMAZING GRACE”
J. Newton

RING CHRISTMAS BELLS”

Mykola Leontovich

Invitiamo tutti gli amanti del bello a non perdere questa performance irripetibile.
Ingresso -ovviamente- gratis.