Sono
giorni di grandi interrogativi e riflessioni nei quali la storia, la
cronaca e la fede si inseguono, si susseguono e sembrano non trovare
un punto di incontro.
Partendo
dalla storia, il 2015 coincide con il centenario dell'ingresso del
nostro paese nella “grande
guerra”,
che segnò e distrusse intere generazioni, fino ai giovanissimi,
“ragazzi
del '99”.
Nello
stesso 1915 accadeva il primo grande genocidio della storia moderna:
il misconosciuto massacro degli armeni. In molti ritengono che lo
sterminio della popolazione armena cristiana di Istanbul e in tutta
l’area dell’ex impero ottomano sia stato il preludio ad ognuno
dei grandi massacri del Novecento, dalla Shoah, che abbiamo appena
ricordato il 27 gennaio con la Giornata della memoria, al massacro di
Srebenica (8 mila musulmani inermi uccisi dai serbi nel conflitto
della ex Yugoslavia) del quale quest’anno ricorrerà il ventennio.
Nel
mese di gennaio 2015 tutta l'Europa è stata scioccata dall'irruzione
armata dei fondamentalisti islamici in una redazione a Parigi e dal
conseguente eccidio a sangue freddo di giornalisti e altre persone
innocenti. Sdegno, solidarietà e anche nuove domande: fin dove
arriva la libertà di espressione? Giustifica l'insulto e lo
sberleffo alle fedi religiose?
La
nostra comunità infine, proprio in questi giorni, è stata toccata e
scossa da un duplice omicidio avvenuto vicinissimo a noi, a Venegono
Inferiore. Se non fosse così vicino, forse non ci avremmo nemmeno
fatto caso, ma ci chiediamo: che cosa scatena in una persona una tale
efferata violenza? Perché è stato versato il sangue di due inermi
innocenti?
Iniziamo
il mese di febbraio proprio con la Giornata
per la Vita
e provo a raccogliere il fascio di interrogativi e questioni aperte
cui ho accennato, riprendendole alla luce della fede e chiedendo alla
parola di Dio una bussola per il nostro cammino.