martedì 21 novembre 2017

Due nuovi restauri compiuti nel Museo della Collegiata


Il 2017 sta per concludersi, e per il Museo della Collegiata è stato un anno impegnativo e soddisfacente per la realizzazione di alcune importanti campagne di restauro e valorizzazione del nostro patrimonio culturale. 

Finezza di dettagli e dolcezza di colori
Sei già passato a vedere l'opera restaurata?
Anzitutto è rientrata nelle sale espositive, dopo un lungo intervento affidato alla ditta ICSA, l’Annunciazione attribuita ad Apollonio di Giovanni, notevole pittore e miniatore del Quattrocento fiorentino. Il restauro ha esaltato l’alta qualità dell’opera e la finezza dei dettagli, quali le ombre dell’equilibrata architettura, ispirata a celebri esempi del primo Rinascimento; i minuscoli capilettera miniati sul libriccino della Madonna; il Bambino Gesù che, tra il Padre e la colomba dello Spirito Santo, scende verso la Vergine, secondo una rara iconografia. L’operazione è stata resa possibile grazie ai proventi della vendita del libro “Castiglione Olona. Nella storia e nell’arte” di Eugenio Cazzani, ristampato grazie all’intuizione del rag. Flavio Limido e al contributo di CELSA. Questo restauro è stato anche oggetto di studio per un significativo gruppo di studenti dei progetti di Alternanza Scuola Lavoro attivi presso il Museo, provenienti dal Liceo Marie Curie di Tradate.

L'arco finalmente liberato dalle reti di protezione
Operazione più impegnativa è stata, invece, il restauro conservativo del portale e della torre di ingresso alla Rocca, progetto dell’arch. Ovidio Cazzola realizzato dalla ditta Gasparoli Restauri, con il quale si è provveduto ad una generale ripulitura dei materiali lapidei, al consolidamento e all’integrazione dei mattoni e dei conci. Si è così dato nuovo decoro all'accesso al complesso della Collegiata e nello stesso tempo si è valorizzato il significativo avanzo della rocca fortificata, posta a presidio strategico della sottostante valle dell'Olona, le cui prime notizie sicure risalgono all'XI secolo. Ciò che rimane racconta un'appassionante storia di lotte, assedi, distruzioni, alla quale il cardinale Branda Castiglioni aggiunse un capitolo essenziale quando, seicento anni fa, decise di costruire sulle sue rovine una nuova chiesa, quale fondamentale tassello della trasformazione del borgo di Castiglione Olona nella prima città ideale del Rinascimento italiano.

“Un altro passo importante è stato compiuto” dichiara il Direttore del Museo, Dario Poretti, “il ripristino delle zone di accesso al Museo restituiscono un’immagine rinnovata alla nostra ospitalità. Desideriamo continuare questo percorso: nei prossimi mesi presenteremo al pubblico questi interventi portati a compimento ed altri che abbiamo in animo di realizzare per il 2018”.

Vedrai che bello... il nostro oratorio!

Dodecalogo di applicazioni per un oratorio smart.
Allegorie 2.0



Candy Crush Saga è come il bar dell'oratorio. Pieno di caramelle colorate.
Spotify è come il coretto. Quando attacca, riempie l’ambiente di musica.
FCinterNews è come il Csi. Non vince mai.
Fifa18 è come il campetto. Ma vuoi mettere una partita sul campetto?
Game center è come il gruppo animatori. Una fonte inesauribile di giochi vecchi e nuovi.
Instagram è come la bacheca dell'oratorio. Ci ricorda le storie e i momenti.
Il Cestino è come il cestino. Pochi pensano a usarlo e solo dei santi provvedono a svuotarlo.
iBreviary è come la cappellina. Serve per pregare.
Whatsapp è come il corso fidanzati. Anzi, per fare i fidanzati
Trova iPhone è come la presenza del don. Tutti sono più tranquilli. Meno i fidanzatini.

Facebook è l'oratorio. Ve lo avevo già spiegato nel decalogo social di #Glocal13.

Ma per dire in una parola il significato più vero è profondo dell'oratorio oggi non ho trovato un'applicazione che mi convinca,
quindi ho deciso di dirlo con il titolo di una trasmissione televisiva: "Tu sì que vales!".
L'oratorio oggi c'è proprio per questo: per dire ad ogni ragazzo e ragazza che vale molto agli occhi di Dio, 
l’oratorio è fatto di persone e non di applicazioni, di relazioni e non di contatti, ed è destinato a dire ad ognuno
che vale per quello che è, non per quello che sa, per quello che veste o per quello che dicono gli amici.


“Hai un valore infinito perché sei tu”: e questo, mei cari, non bastano i social a dimostrarvelo, al contrario, alla fin fine, un bell’oratorio dimostra che puoi stare bene anche senza cellulare.

domenica 5 novembre 2017

Prima giornata mondiale dei poveri

“Non amiamo a parole ma con i fatti”

Questa frase della prima lettera di Giovanni, introduce la nostra riflessione in questa prima Giornata Mondiale dei Poveri istituita da Papa Francesco al termine del Giubileo della Misericordia, come prosecuzione permanente di quell’evento straordinario.
La diocesi di Milano celebra questa giornata nella Solennità di Cristo Re e Giornata diocesana della Caritas, che quest’anno è il 5 novembre, in anticipo di due domeniche rispetto al rito Romano, per non sovrapporla all’Avvento.
San Francesco d’Assisi con la sua coraggiosa scelta di stare con i poveri facendosi uno di loro, ci indica la vera strada che siamo chiamati a percorrere come singoli e come Chiesa.
L’obiettivo sta nell’incontro personale con i poveri, nella condivisione con loro, in uno stile di vita che tenda loro la mano, li sappia guardare negli occhi, per uscire dalle nostre certezze e aprire le orecchie per ascoltarne il grido.
Per questo la nuova giornata è occasione per andare incontro ai poveri, per invitarli nella nostra comunità e nella nostra casa, non solo come persone bisognose ma come fratelli che ci possono accompagnare nella crescita come cristiani e come uomini, senza dimenticare che al fondamento di ciò sta sempre la preghiera, specialmente quella del Padre Nostro che è la preghiera dei poveri.