martedì 21 novembre 2017

Vedrai che bello... il nostro oratorio!

Dodecalogo di applicazioni per un oratorio smart.
Allegorie 2.0



Candy Crush Saga è come il bar dell'oratorio. Pieno di caramelle colorate.
Spotify è come il coretto. Quando attacca, riempie l’ambiente di musica.
FCinterNews è come il Csi. Non vince mai.
Fifa18 è come il campetto. Ma vuoi mettere una partita sul campetto?
Game center è come il gruppo animatori. Una fonte inesauribile di giochi vecchi e nuovi.
Instagram è come la bacheca dell'oratorio. Ci ricorda le storie e i momenti.
Il Cestino è come il cestino. Pochi pensano a usarlo e solo dei santi provvedono a svuotarlo.
iBreviary è come la cappellina. Serve per pregare.
Whatsapp è come il corso fidanzati. Anzi, per fare i fidanzati
Trova iPhone è come la presenza del don. Tutti sono più tranquilli. Meno i fidanzatini.

Facebook è l'oratorio. Ve lo avevo già spiegato nel decalogo social di #Glocal13.

Ma per dire in una parola il significato più vero è profondo dell'oratorio oggi non ho trovato un'applicazione che mi convinca,
quindi ho deciso di dirlo con il titolo di una trasmissione televisiva: "Tu sì que vales!".
L'oratorio oggi c'è proprio per questo: per dire ad ogni ragazzo e ragazza che vale molto agli occhi di Dio, 
l’oratorio è fatto di persone e non di applicazioni, di relazioni e non di contatti, ed è destinato a dire ad ognuno
che vale per quello che è, non per quello che sa, per quello che veste o per quello che dicono gli amici.


“Hai un valore infinito perché sei tu”: e questo, mei cari, non bastano i social a dimostrarvelo, al contrario, alla fin fine, un bell’oratorio dimostra che puoi stare bene anche senza cellulare.

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