lunedì 3 gennaio 2022

La macchina del tempo. Seicento anni fa a Castiglione Olona

Fra pochi giorni, il 7 gennaio, inizieranno le celebrazioni del sesto centenario della Collegiata. Ma che cosa avvenne esattamente seicento anni fa?

Ci aiutano a rispondere tre documenti quattrocenteschi.


1) Il “curriculum vitae del Cardinal Branda, foglio di pergamena ritrovato solo nel 1935 grazie all’ispezione della sua tomba, afferma che egli “edificò a sue spese la nobile chiesa dei santi Stefano e Lorenzo, insieme con il castello, il chiostro ed e altri edifici all’intorno”. (edificavit unacum castro, et toto claustro ed aliorum edificiorum circuito). Da questa frase abbiamo estratto il motto del centenario. Questo straordinario docum
ento, conservato scrupolosamente nell’archivio parrocchiale, sarà presto esposto alla visione pubblica per un breve tempo.


2) La BollaApostolicae sedis providentia” promulgata da Sua Santità papa Martino V il 7 gennaio del 1422 ricorda che il cardinal Branda Castiglioni aveva fatto presente al Sommo Pontefice che “la chiesa parrocchiale di san Lorenzo della Terra di Castiglione nella Diocesi di Milano, a causa delle guerre e delle lotte intestine che a lungo afflissero quelle plaghe, era così rovinata nel suo edificio e nelle abitazioni che nessun rettore vi poteva né risiedere, né attendere ai Divini Uffici

Egli si proponeva di “costruirla di nuovo (de novo), tanto più che nella stessa terra ci sono cappelle o chiese non curate (sine cura), alcune delle quali, a causa dei loro tenui redditi mancano di rettori; che se le stesse cappelle si unissero alla predetta chiesa parrocchiale, questa avrebbe incremento nelle manifestazioni di culto, e la pietà popolare aumenterebbe in paese”.

La nuova Collegiata dei Santi Stefano e Lorenzo sostituirà poi, ingrandendola, l’antica chiesa parrocchiale di San Lorenzo.

Ecco l’elenco delle cappelle che, secondo il documento papale, dovevano essere riunificate canonicamente e pastoralmente attorno alla futura Collegiata.

1) Santa Maria de burgis (=“del borgo”, ma non bisogna pensare alla chiesa di Villa che non c’era ancora: la fonderà molto più avanti lo stesso cardinal Branda).

2) San Pietro in castro cioè in castello, di cui si sono perse le tracce. Cazzani pensa che già nel 1422 fosse cadente e senza redditi.

3) Santa Maria Nova.

4) Santo Sepolcro (Così si chiamava l’oratorio antecedente alla Chiesa di Villa).

5) Santa Maria in Montecuco (C’era una chiesa anche al Monteruzzo).

Più avanti nel testo della Bolla Martino V decreta: “Vogliamo che il rettore pro tempore della chiesa di san Lorenzo, al quale soltanto spetta, come per l’innanzi, la cura delle anime dei fedeli della terra sopraricordata, abbia nella medesima chiesa parrocchiale due sacerdoti, mantenuti con i proventi della stessa parrocchia che l’aiutino nell’esercizio dei divini uffici; inoltre stabiliamo che in determinati giorni dell’anno, secondo le disposizioni dello stesso Cardinale, il Rettore sia obbligato a far celebrare la Santa Messa nelle stesse Cappelle e che il medesimo e i suoi successori nella predetta Chiesa Parrocchiale vengano chiamati Arcipreti”.

Con queste disposizioni pontificie si creava la Collegiata, con il suo Arciprete e i due Cappellani Maggiori e si riservava ai Castiglioni il giuspatronato sulla nuova chiesa, da essi già goduto anche sugli oratori, “purché per l’unione ci sia anche il consenso dei loro patroni”.


3) Già nell’aprile seguente si riunirono a Castiglione Olona “nella casa di Giacomo senatore tutti i singoli patroni, che riconoscendo l’unione fatta dal Sommo Pontefice salutare e fruttuosa, esaminata attentamente la Bolla in tutto il suo tenore, approvarono, diedero il loro assenso e ratificarono la soprascritta unione”.

Scopro una sorpresa nel verbale del consenso dei patroni, rogato l’11 aprile 1422: alle cinque chiese che secondo la Bolla di Martino V dovevano riunificarsi sotto l’egida dell’Arcipretura, si aggiunse spontaneamente un’altra cappella o prebenda con possessioni ad Abbiate Guazzone. Insomma la Collegiata attirava interesse e persone ancora prima di essere eretta.

La chiesa Collegiata fu costruita in tre anni: il 25 marzo 1425, infatti, fu consacrata. Non erano certo tempi facili. Gli eventi che il museo della Collegiata promuoverà nel prossimo triennio ci servano per fare memoria di una storia lunga seicento anni, ma soprattutto per guardare al futuro con fede e speranza.

P.S. La presentazione più completa dei documenti antichi di Castiglione Olona si trova nella monumentale opera di mons. Eugenio Cazzani (Castiglione Olona nella storia e nell'arte).