LA
PRESENTAZIONE DEL RESTAURO - 17 maggio

Quali
momenti del restauro ricorda con più emozione?
LM:
Un restauro è sempre la scoperta di una nuova storia. Il lampadario
della Collegiata ha avuto diversi momenti emozionanti, il primo
sicuramente è stato quando abbiamo iniziato le prime operazioni di
rimozione. Abbassarlo con la carrucola, posta sopra alla volta, e
poterlo vedere da vicino per la prima volta è stato un momento di
grande suspense. Era molto tempo che non si muoveva e in quella fase
si conosceva pochissimo; anche la letteratura specifica, quasi nulla
in realtà, era estremamente scarna. A parte i sopralluoghi
preliminari per organizzare le operazioni in sicurezza, vederlo
scendere dalla volta, avvicinarsi per osservarlo meglio, mettere i
primi segni di riferimento e procedere allo smontaggio dei bracci,
adesso appaiono operazioni semplici; rimaneva tuttavia l’incognita
che tutto quanto era stato progettato e pensato superasse o meno la
prova dei fatti. Al momento della sua ricollocazione sembrava quasi
di salutare un amico con il quale si era passato tanto tempo e che
molto aveva svelato della sua storia.
Quali
problemi tecnici ha dovuto affrontare? Quali sono stati i maggiori
risultati raggiunti?
LM:
Diverse
erano le problematicità, collegate soprattutto alle complesse
vicende della storia conservativa del lampadario. Il maggiore quesito
riguardava la sua originalità e il rapporto con la copia conservata
nella Chiesa in Villa. Le caratteristiche tecniche rilevate hanno
permesso di riconoscerne l’autenticità e definire meglio la
relazione con il suo simile ottocentesco. Bisogna considerare che
questo tipo di manufatti ha goduto di grande fortuna nell’Ottocento,
che ha creato per il caso specifico della Collegiata il rischio di
perdita e di sostituzione, fortunatamente risolto. Rimane aperto il
conto delle copie o imitazioni, risalenti al XIX secolo, che l
’esemplare originale ha generato.
Spicca
invece la rarità di analoghi lampadari conosciuti, attualmente
esposti in grandi musei (ad esempio al Metropolitan Museum di New
York o al Victoria & Albert di Londra). Questi hanno subito
interventi che li hanno riportati ad una cromaticità splendente,
quasi come se fossero recenti. L’impostazione italiana del restauro
ha invece un’altra direzione e mira al rispetto e quindi alla
conservazione della patina. Nel caso specifico non si poteva sapere
quali caratteristiche poteva avere la superficie perché non ci è
stato tramandato nulla a proposito della “pulitura” ottocentesca.
Le fasi di intervento hanno visto quindi oltre allo smontaggio
totale, una serie di analisi e di test mirati per definire la
corretta metodologia di intervento in una situazione particolarmente
complessa.
IL
LABORATORIO MAPS – 4 giugno
Il
laboratorio
Maps
della Scuola
Secondaria di primo grado di Castiglione Olona
nell’anno scolastico 2018 – 2019 ha preso spunto
dall’affascinante storia del lampadario.
Questo
progetto, ormai una consolidata tradizione nella Scuola Media di
Castiglione, nasce dalla collaborazione e con il sostegno della ditta
Mazzucchelli 1849,
e si rinforza grazie alle risorse del territorio. Presenza
estremamente qualificante risulta essere l’intervento di artisti
di
chiara fama ed emergenti come: Guido Strazza, Filippo Avalle, Luca
Pozzi, Matteo Pizzolante e ora Saverio Zazzarotto.
Attraverso
un percorso didattico guidato dalle docenti, gli studenti, lavorando
a fianco dell’artista, riescono a passare dalle idee al progetto e
infine alla realizzazione di un prodotto artistico d’apres.
Quest’anno,
al termine del Laboratorio, l’opera inedita sarà presentata in
Collegiata, con una performance
in cui i ragazzi porteranno poesia, movimento, musica, frutto della
loro creatività, diventando protagonisti e autori di un elemento
nuovo che nasce dallo studio di un prodotto artistico della
tradizione castiglionese.
Il
laboratorio Maps si colloca sulla scia di una volontà precisa, come
quella del Cardinale Branda Castiglioni, che volle per Castiglione un
progetto di città ideale dove le Arti divenivano protagoniste. I
ragazzi, quasi piccoli seguaci del Cardinale, in questo modo tengono
viva la tradizione del borgo, ponendo le radici per un nuovo futuro.
La
sera del 4
giugno
(ore 21) gli alunni e l’artista presenteranno l’opera attraverso
una performance di poesia e musica.
ORARI
MUSEO
Da
martedì a domenica 10.00-13.00 /15.00-18.00
Domenica 2 giugno orario continuato 10.00 – 18.00
Domenica 2 giugno orario continuato 10.00 – 18.00
18
maggio APERTURA SERALE
fino alle ore 22, in occasione della manifestazione TRA ARTE E
DEGUSTAZIONE
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