Aulo Gellio scrisse "religente esse oportet, religiosus nefas" che vuol dire: è necessario essere "religente", non religioso.
"Religente", è colui che è attivamente pronto a stabilire legami con l'Originario.
"Religioso" è colui che ritiene di averli stabiliti e che solo bisogna osservarli.
Una differenza molto importante.
Nell'atteggiamento religente si congiungono tutti gli esseri. Il corretto legame con il trascendente è un atto sempre rinnovato di ricerca dell'universalità del legame. Invece una relazione resa immobile, fissa, che non va rinnovata ma solo osservata, è molto diversa.
Da una conversazione radiale di Maria Cristina Bartolomei
Oggi questa riflessione mi ha aiutato molto a sentire che la relazione con Dio è nuova tutti i giorni e che ogni giorno va ricercata e ricevuta.
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