Dodecalogo di
applicazioni per un oratorio smart.
Allegorie 2.0
Candy Crush Saga è come il bar dell'oratorio. Pieno
di caramelle colorate.
Spotify è come il coretto. Quando attacca, riempie l’ambiente
di musica.
FCinterNews è come il Csi. Non vince mai.
Fifa18 è come il campetto. Ma vuoi mettere una partita sul campetto?
FCinterNews è come il Csi. Non vince mai.
Fifa18 è come il campetto. Ma vuoi mettere una partita sul campetto?
Game center è come il gruppo animatori. Una fonte inesauribile di
giochi vecchi e nuovi.
Instagram è come la bacheca dell'oratorio. Ci ricorda le storie
e i momenti.
Il Cestino è come il cestino. Pochi
pensano a usarlo e solo dei santi provvedono a svuotarlo.
iBreviary è come la cappellina. Serve per pregare.
Whatsapp è come il corso fidanzati. Anzi, per fare i fidanzati
Trova iPhone è come la presenza del don. Tutti sono più tranquilli. Meno i fidanzatini.
Whatsapp è come il corso fidanzati. Anzi, per fare i fidanzati
Trova iPhone è come la presenza del don. Tutti sono più tranquilli. Meno i fidanzatini.
Facebook è l'oratorio. Ve lo avevo già spiegato nel decalogo social di #Glocal13.
Ma per dire in
una parola il significato più vero è profondo dell'oratorio oggi non ho trovato
un'applicazione che mi convinca,
quindi ho
deciso di dirlo con il titolo di una trasmissione televisiva: "Tu sì que vales!".
L'oratorio oggi
c'è proprio per questo: per dire ad ogni ragazzo e ragazza che vale molto agli
occhi di Dio,
l’oratorio è
fatto di persone e non di applicazioni, di relazioni e non di contatti, ed è
destinato a dire ad ognuno
che vale per
quello che è, non per quello che sa, per quello che veste o per quello che
dicono gli amici.
“Hai un valore
infinito perché sei tu”: e questo, mei cari, non bastano i social a dimostrarvelo,
al contrario, alla fin fine, un bell’oratorio dimostra che puoi stare bene
anche senza cellulare.
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