Mercoledì 19 Aprile alle ore 20:45 la parrocchia Beata Vergine del Rosario e il Museo della Collegiata di Castiglione Olona propongono una serata, ad ingresso libero e gratuito, interamente dedicata alla Chiesa di Villa e al restauro della statua di Sant’Ambrogio.
Sotto la cupola del ‘400, che si innalza nel cuore del Borgo, l’antica Chiesa ospiterà un relatore d’eccezione, l’architetto Roberto Cecchi che è il più autorevole esperto di questo bellissimo monumento. Assessore alla Cultura del Comune di Varese, già soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici a Venezia, è stato direttore generale, segretario generale e sottosegretario di Stato del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. «Cecchi ci guiderà a riscoprire gli echi brunelleschiani della Chiesa di Villa – spiegano gli organizzatori -: la cupola “a spina di pesce”, infatti, è costruita con la stessa tecnica usata dall’illustre architetto per quella di Santa Maria del Fiore a Firenze».
Ma sarà anche l’occasione per presentare al pubblico i lavori eseguiti sulla statua del Santo Vescovo, che si innalza sul sagrato della medesima Chiesa e tradizionalmente identificato con S. Ambrogio, realizzati dalle restauratrici Raffaella Bennati e Isabella Pirola nei mesi scorsi, grazie al contributo di “Caffè Lucioni“, che ha permesso alla Parrocchia di portare a compimento un nuovo restauro che va ad arricchire il percorso di tutela e valorizzazione del Museo della Collegiata.
«Ogni visitatore che sale alla Collegiata viene invitato a scoprire per intero il patrimonio artistico castiglionese di cui la Chiesa di Villa è parte fondamentale – dichiara il direttore del Museo della Collegiata, Dario Poretti -. La serata che proponiamo avrà proprio questo obiettivo: rinnovare l’attenzione verso la peculiare architettura di questo monumento e ridestare la consapevolezza della sua unicità».
Un vero e sentito ringraziamento alla Sig.ra Elena Lucioni e alla sua famiglia per aver perseguito e realizzato questo importante intervento. Speriamo che questo atto di mecenatismo sia imitato da altri, castiglionesi e non, amanti del nostro borgo e delle nostre radici.
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