Condivido questa citazione del noto antropologo belga Julien Ries come "aperitivo" alla conferenza di sabato prossimo in Collegiata. Aspettiamo molte persone interessate!
"L’universalità del simbolo della croce in moltissime culture mostra che stiamo trattando di un fenomeno fondamentale nella vita dell’homo religiosus, la cui spiegazione necessita di una riflessione su diversi livelli: il simbolismo dell’albero considerato come axis mundi; la necessità dell’uomo di orientarsi nel tentativo di trasformare il caso nel cosmo; i simboli del numero quattro e del centro; le diverse immagini cruciformi che appaiono all’uomo nelle sue attività quotidiane.
La croce mostra che l’homo religiosus è anche homo symbolicus.
Quando lo storico delle religioni esamina i documenti relativi alla croce nella vita dell’homo christianus, è obbligato ad ampliare il suo campo ermeneutico. A causa di un evento storico, la morte di Gesù di Nazareth, crocifisso sul Golgota, la croce possiede un significato trascendente. Nella croce cristiana è compreso l’intero sistema simbolico antico, ma ora esso è posto all’interno di una nuova visione della storia, formulata dalla teologia della creazione e della redenzione. Agli occhi dei cristiani, la croce è inseparabile dal mistero del Logos divino. A partire da qui essa acquista una dimensione cosmica, una dimensione biblica e una dimensione escatologica."
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